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IL METODO ARTETERAPEUTICO

l'Arteterapia è una professione disciplinata dalla Legge 14 gennaio 2013, no. 4 e normata dalla norma UNI 11592 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nel campo delle Arti Terapie". 

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COS’È L’ARTETERAPIA?

L'arteterapia è una disciplina che utilizza il processo creativo e l'uso di materiali artistici (come pittura, scultura, disegno, collage, modellazione) per favorire il benessere psicologico ed emotivo delle persone.

Non è necessario avere doti artistiche o particolari abilità: l'obiettivo non è produrre un'opera d'arte perfetta, ma esprimere liberamente i propri pensieri, sentimenti ed emozioni attraverso il fare artistico.

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L’ Arteterapia promuove le risorse creative degli individui, dei gruppi e delle comunità per sviluppare benessere personale e sociale ed utilizza come linguaggio di vertice quello delle arti plastico-pittoriche, audiovisive e fotografiche.

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​L’ Arteterapia ha quindi come obiettivo il benessere, non è una professione sanitaria e non prevede attività riservate alle professioni sanitarie. 

 

​In questo senso il termine “terapia” non è inteso in un’accezione quindi strettamente sanitaria, bensì in riferimento alla nozione estensiva di “salute” così come formulata dall’OMS: “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.

 Se, infatti, la salute viene definita in questa maniera è inevitabile che il suo raggiungimento o il suo ripristino non passi esclusivamente per la funzione delle professioni sanitarie.​

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L’ Arteterapia viene applicata in diversi ambiti: preventivi, riabilitativi e terapeutici.

Pur non essendo una professione sanitaria, è possibile che venga richiesta e utilizzata anche in tale ambito come conferisce la NORMA UNI 11592 (Nota 1, par. 2 di pag.2).

 

​“Le Artiterapie sono pertanto anche impiegate in ambito sanitario come risorse complementari e aggiuntive, sempre e comunque su indicazione e sotto responsabilità di personale sanitario, in linea con la loro tradizione”.

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Inoltre, alcune tecniche e strumenti dell’Arteterapia trovano ampia applicazione in ambito formativo presso svariati contesti per facilitare la trasmissione, la comunicazione e la riflessione di specifiche tematiche e/o contenuti.

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DIRETTAMENTE DAL SITO https://www.apiart.eu

In altre parole..

....Un altro modo per comunicare, condividere, stare in relazione.

Siamo tutti alla ricerca di un modo per comunicare con i nostri simili e proviamo altrettanto spesso la fatica di trovare un modo adeguato per rendere chiare dentro di noi emozioni, stati d’animo, desideri, disaccordi, sintonie, pensieri.

Stiamo cercando qualcosa, qualcuno che possa mediare lo stato d’animo, accompagnarci nella ricerca…

 

L’arte è la mediazione: il fare arte, il contatto con i materiali, il gesto, le forme esprimono ciò che il corpo sa prima che qualcosa diventi chiaro per l’io e l’oggetto artistico è lì per testimoniarci e dialogare con noi.

Noi con noi stessi e con l’altro.
Il fare creativo facilita la comunicazione e la relazione attraverso un linguaggio diverso dalle parole: immaginale, poetico, artistico.

Un linguaggio che nutre, attraverso i doni dell’esperienza, dell’empatia estetica chi fa e chi fruisce.

 

Quando facciamo arte ci troviamo a cercare il giusto medium con cui entrare in relazione perché ciò che ci muove dall’interno possa essere espresso, presentato, rappresentato.

Combattiamo con il medium, dialoghiamo con il medium.

Lo corteggiamo, fatichiamo fino ad arrivare alla forma possibile, all’oggetto artistico -bidimensionale o tridimensionale- che, testimone del nostro esistere, si presta a diventare interlocutore conosciuto e sconosciuto insieme, punto di arrivo e punto di partenza nella continuità del processo creativo.

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Quando invece incontriamo l’opera d’arte entriamo in un’oscillazione tra appartenere e essere altro: l’oggetto ci raggiunge, ci tocca e muove, ci incanta, rattrista, riempie di gioia, trasforma.

Ci contiene e viene contenuto. Ci interroga e viene interrogato.

Ci sembra creato per noi soli. Diviene, grazie allo sforzo di chi l’ha creato, modello simbolico per qualcosa che attendeva silenzioso in noi di essere svegliato.

Un’opera d’arte ci tocca perché risveglia ciò che il corpo sa prima della mente, raggiungendo una parte di noi venuta ad essere quando la relazione era pura sintonia.

Non verbale non corrisponde a senza significato ma alla presenza di un senso incarnato che è ancora in noi profondo e in attesa di essere riconosciuto.

 

Un senso di sé, un luogo che si costruiscono quando le parole non ci sono ancora e coincidono con la sensazione di emergere alla vita, con un processo, fatto di qualità sfuggenti dinamiche con un inizio, un apice, un decrescere; qualcosa come: fluttuare, svanire, esplodere, gonfiarsi, affrettato, rilassato, lieve, oscillante…un magazzino di sensi e semi di significato.
Solo la poesia, l’arte, la musica e la danza hanno un linguaggio che può avvicinarsi a questo “magazzino” che si rinnova e cresce con continuità, un magazzino che è la culla dell’arte e della comunicazione più profonda. Da questo luogo, dal momento in cui lo abitiamo creando, possiamo metterci in viaggio per trovare parole nuove, forse grezze ma anche le uniche possibili in un certo momento e lasciare spazio a pensieri diversi, da addomesticare.

 

Questa è la base su cui poggia l’arte terapia. Tanto individuale quanto di gruppo.

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Ma come sono gli incontri? Le sedute?

Quando si lavora in gruppo, dopo un primo momento di accoglienza il fare creativo può sorgere dal confronto tra i membri, avere un tema deciso dal conduttore o anche, svolgersi nel silenzio e nella più totale libertà.

Lo spazio tempo creativo viene seguito da un momento in cui si osservano le immagini per poi cercare le parole per condividerle.

Ma provate a pensare: in un gruppo l’insieme di opere dei partecipanti è una comunicazione complessa e viva fatta di opinioni diverse, sentimenti diversi, anche polari, conflittuali e contraddittori che possono convivere e mostrarsi nello stesso luogo e momento.

Il linguaggio artistico può far convivere queste complessità: le opere troveranno posto le une accanto alle altre nello stesso spazio e tempo come mai potrebbero fare le parole! potranno anche mostrare un colore, una traccia comune da cui partire per dialogare, oppure sarà possibile cercare una soluzione estetica gruppale attraverso accostamenti, spostamenti….per arrivare a una narrazione.

Oppure basterà osservare in silenzio e accogliere.

E, sempre, ci saranno i semi della nuova comprensione o soluzione, di una nuova storia.

E un incontro, un laboratorio individuale come si svolge?

In un incontro individuale la presa in carico è esclusivamente riservata al singolo partecipante.

Il percorso è estremamente personale e strutturato per le necessità della persona che affronterà il perocros, non c'è bisogno di mediare con altri componenti e le stesse dinamiche saranno completamente diverse. Quello che conterà sarà il singolo e la relazione fra opera e conduttore.

Compito dell’arte terapeuta è facilitare il processo creativo, il fare arte, accompagnare la nascita di esperienze che vanno dal dialogo con il materiali alla ricerca di una forma possibile, dal corporeo e gestuale alla forma.

In una fase successiva l’arte terapeuta facilita e sostiene il dialogo con l’oggetto artistico creato che sarà in parte conosciuto, in parte ricco di nuove tracce se viene osservato veramente: ci si muove dall’esprimere al comunicare.

Il dialogo con l’immagine può avvenire sul piano estetico: l’equilibrio di pieni e vuoti, la presenza o assenza di struttura, sfondo, base, il gioco dei contrasti, la ricerca di un nucleo da evidenziare o trasformare…

Oppure dal dialogo con l’immagine possono nascere associazioni, ricordi, narrazioni e piano piano negli incontri alcune trasformazioni avvengono a partire dal processo creativo e dal dialogo…

Un esempio? avete presenti le metafore corporee? quando si dice che qualcuno ha una voce di velluto, o uno sguardo tagliente, che c’è un’atmosfera rarefatta, evanescente, che l’ambiente è chiuso, una persona ruvida? Stiamo avvertendo la consistenza del momento e della relazione. L’estetica di una persona o di un incontro.

Attraverso un lavoro con materiali diversi tutti noi possiamo esplorare quella metafora, trasformarla se non ci piace…

così come possiamo cambiare lo sfondo su cui si ambienta una figura, modificarne una prospettiva.

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO

APIArT www.apiart.eu è l’Associazione professionale di riferimento in Italia che si occupa di stabilire gli standard della figura professionale dell’Arte Terapeuta, e della tutela dell’utenza, tramite un codice etico e deontologico che regola l’esercizio della professione. L’associazione riconosce l’esercizio della pratica privata solo dopo il conseguimento di una formazione che rispetti gli standard che regolano il profilo professionale e l’iscrizione definitiva al relativo Registro Professionale.

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